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Il Mito

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T200< E’ nel lontano 1907 che la Harley Davidson utilizza per la prima volta una forcella Sager Cushion con molle elicoidali nascoste e nel 1908, la stessa, venne resa più massiccia con tubi di calibro maggiore e molle più grandi.
Lo sviluppo della forcella, fin dalla nascita, non si ferma e nel 1916 la forcella anteriore della Harley Davidson, con le molle nascoste, vantava già più di 41 pollici di struttura in acciaio temperato che offriva uno smorzamento

Nel 1919 il modello Sport, radicalmente differente, era equipaggiato con una sospensione anteriore in stile massiccio, unica nel suo genere, su cui veniva impegnata una molla esterna per forcella e per la prima volta montata su una Harley Davidson.T200>

Nel 1922 due molle centrali posizionate tra i tubi della forcella,facevano da supporto alle molle elicoidali nascoste e nel 1926 i modelli monocilindrici utilizzavano, al posto delle molle nascoste, sei molle esposte per controllare la frenata in estensione e in compressione.
Nel 1930 su tutti i modelli V-Twin venivano impiegate delle forcelle anteriori “I-Beam”.

T200 Modello BIG TWIN ci del 1993 in “black and mandarin red” con forcella Sager-Cushion.

T200< Il rivoluzionario modello EL del 1936 era equipaggiato con un gruppo forcella anteriore in stile tubolare, più robusto , simile a quello usato sui modelli Springer invece dello stile “I-Beam utilizzato in precedenza.
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Nel 1946 la forcella anteriore della Springer veniva dotata di un ammortizzatore con la funzione di aumentarne lo smorzamento.
L’elegante FL del 1948 (foto sotto) con il motore PANHEAD e l’avantreno nero della Springer sarà fonte di ispirazione per il modello FLSTS/I Springer Classic del 2005.

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I modelli con albero a camme in testa del 1948 , con motore da 61 o 74 pollici cubici, contrassegnarono l’ultimo anno in cui venne utilizzata una forcella Springer su un modello BIG TWIN monoposto prodotto in serie e il 1952 fu l’ultimo anno che la forcella Springer venne montata sui modelli WL da 45 pollici cubici, per poi uscire di scena.
Bisogna aspettare quasi 40 anni per sentir riparlare di SPRINGER!!!
Infatti, nel 1988, in occassione del suo 85° anniversario , la ” factory” sfodera un asso dalla manica e presenta un modello equipaggiato con una forcella SPRINGER. La SOFTAIL SPRINGER.
E’ la nascita del “MITO”.
Tale forcella utilizza lo stesso principio che serviva a sospendere e ammortizzare la parte anteriore del modello PANHEAD nel 1948.
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Ovviamente , per soddisfare le prestazioni il confort e la sicurezza di una moto moderna, il nostalgico avantreno viene completamente rivisto,conciliando l’efficacia contemporanea con l’estetica del passato.

La nuova forcella “SPRINGER” cromata è il frutto di studi impegnativi e il progetto al computer prevede l’utilizzo di cuscinetti in teflon per limitare gli attriti e controllo della corsa delle molle con ammortizzatori centrali. Siamo lontani dalla sospensione SAGER del 1948 con ammortizzatore a frizione, ma la linea del “MITO” è quasi del tutto identica all’originale dell’epoca.
La Softail Springer viene commercializzata anche con la forcella di colore nero anzichè cromata.
Tale modello viene rinominato dagli appassionati “Bad Boy”.
T200< La Harley Davidson spinge addirittura la propria civetteria fino ad apporre sull?ammortizzatore centrale della sua sospensione neoretrò, il logo con la placca del deposito di brevetto della spospensione originale. Una strizzatina d’occhio alla concorrenza che non ha ancora osato ispirarsi troppo fedelmente a quell’antenriore così stupefacente.
Con il tempo la forcella Springer fini’ per convincere anche i più scettici e refrattari.
Sebbene da ferma, quando si cerca di “sentire” il gioco della sospensione , azionando il freno anteriore, questo risulti piuttosto rigido, all’atto pratico la forcella si dimostra morbida e confortevole quando il mezzo è in movimento.
Meglio ancora la forcella Springer limita l’affondamento della parte anteriore in caso di frenata, cosa che permette al veicolo di conservare un equilibrio più costante , qualsiasi sia l’utilizzo e il tipo di fondo stradale.
T200< Inizialmente i puristi criticarono la posizione del parafango anteriore giudicandolo troppo distanziato dalla ruota.
T200> Alcuni anni dopo i tecnici americani trovarono il modo di correggere quel difetto estetico del sistema. Un’ astuzia semplicissima ha permesso di avvicinare il parafango al pneumatico anteriore.

Gli appasionati sono ora a dir poco soddisfatti, la parte anteriore della
Springer suscita una vera e propria passione.

Gli entusiasti del marchio trovano la forcella Springer l’elemento che avevano sempre sognato per le loro Harley Davidson.
Di fronte a tutto ciò , superando l’idea che il MITO doveva essere riservata a un solo modello custom, i dirigenti di Milwaukee, non esitano ad equipaggiare una versione più adatta ai lunghi percorsi.
E’ cosi che, nel 1997, nasce il modello Heritage Springer, che gli Harleysti battezzano affettuasamente Old Boy.
Con questo modello , il ritorno al passato è allo stesso tempo affascinante e inquietante. L’Heritage Springer non si accontenta degli accessori a catalogo per rievocare i tempi passati, ma ogni dettaglio , carrozzeria compresa , riprendono il il glorioso antenato Panhead.
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Le borse con le frange, i fari laterali passing lamp,il fanale posteriore tombstone, i pneumatici con fascia laterale bianca, la sella ad archetto, il fanale sul parafango anteriore, le ruote da 16 pollici e il clacson simile alla sirena anni ’40 completano l’opera.

Questo è il momento di di fare chiarezza su quanto si legge su libri, giornali e pubblicazioni varie a proposito del fatto che per accogliere il grande parafango anteriore e la ruota dell’Old Boy, la forcella Springer si è allargata!
NON è assolutamente vero e se non ci credete provate a misurare le forcella Springer montata sui modelli Softail Springer e Heritage Springer.
Non troverete differenze ne in altezza ne in larghezza.
Le differenze? Gli attacchi parafango e pinza freno. Questi erano già stati spostati per abbassare il parafango sul modello Softail e ora sul modello Heritage è stato spostato anche l’attacco pinza freno , passando da destra a sinistra rispetto al senso di marcia.
Tutto il resto non cambia. Il MITO è uno solo, qualunque sia il modello su cui viene montato.
A questo punto è importante sapere quali siano i modelli di moto su cui è stata montata la forcella Springer, quale sia la sigla e il nome di fabbrica e, sopratutto, se la moto in nostro possesso è una vera Springer.

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